Percorsi fluidi
Intervista all'artista di Fluidartlab
Chi è Caterina Crincoli? Di cosa ti occupi?
Ciao a tutti, io mi chiamo Caterina e sono una persona creativa e molto pratica, amo i colori e questa passione mi ha portato a diventare un’artista della Fluid Art e a lavorare soprattutto con l’arte astratta.
Mi occupo di arte, intesa come terapia; credo fortemente che l’arte aiuti le persone che la praticano a stare meglio con se stessi e con gli altri e che i materiali artistici permettano una comunicazione non verbale delle proprie emozioni.
Da più di tre anni mi occupo inoltre di arte fluida, questo meraviglioso mondo incontrollabile che utilizza i colori acrilici diluiti con vari medium e spostati sulla tela tramite colatura, strisciamento, etc, con delle specifiche tecniche.
Come inizia la tua carriera artistica?
La mia carriera è iniziata nel 2015 quando, per caso, (ma in realtà non credo al caso!) ho frequentato un corso di formazione per diventare tecnico di arteterapia e da quell’esperienza mi si è aperto davanti un mondo di infinite possibilità creative.
Cosa facevi prima?
Prima di questa esperienza ero un’educatrice professionale ed è proprio per questo motivo che ho frequentato il corso di tecnico in arteterapia. Avevo bisogno di un modo pratico e laboratoriale da accompagnare alla mia professione, un modo per coinvolgere la mia utenza cercando di trasmettere una sensazioni di benessere.
Come si diventa Fluid Artist? Bisogna saper disegnare e bisogna conoscere alcune tecniche in particolare?
Si diventa fluid artist innanzitutto con la passione e la determinazione, poi è necessario fare ricerca teorica personale per iniziare una pratica più consapevole. “Infine, ci vuole pazienza perché si impara per prove ed errori”. Non è necessario avere delle capacità di disegno particolari, io stessa non ho una formazione artistica accademica, ma questo non significa che non bisogna acquisire delle competenze.
Cosa consiglieresti ad un neofita che vuole avvicinarsi alla Fluid Art? Ci sono scuole/corsi etc?
Un neofita che vuole avvicinarsi alla Fluid Art deve interrogarsi su alcune questioni.
– La motivazione:
cosa lo spinge a provare questa tecnica? Se la motivazione è ottenere bei risultati e subito, allora è meglio che desista! Se invece la motivazione è dettata dalla creatività, dalla voglia di mettersi in gioco, provare, imparare, allora abbiamo un buon punto di inizio.
– L’ informazione:
prima di buttarsi a capofitto nella pratica consiglio di fare ricerca teorica sull’arte fluida, studiare i materiali, cercare di capire le differenze tra i medium, o almeno provarci! Consiglio di cominciare a guardare dei tutorial su youtube per capire le differenze tra le tecniche e poi iniziare a provare dalle tecniche più facili che sono il Dirty Flip Cup e lo Swipe.
– Acquistare i materiali e organizzare bene lo spazio di lavoro:
è bene non iniziare a caso con quello che si ha nell’immediato. Soprattutto, non usare marche differenti di acrilici insieme, perché, alle prime esperienze, questo può creare problemi.
Che io sappia non ci sono scuole che insegnano la Fluid Art in Italia ed i corsi in italiano sono rari. Si trovano invece molti corsi a pagamento in inglese. Se il neofita è pratico con la lingua può utilizzarli, l’unico problema in quel caso può essere la reperibilità dei materiali che vengono indicati nei corsi. Infatti non tutto è disponibile anche in Italia ed in Europa. Tuttavia si trovano tantissimi tutorial su youtube ed io ho imparato grazie a quelli, e grazie alla pratica costante ed alla determinazione.
Quale è la tua tecnica pittorica preferita e perché?
Non ho una tecnica preferita in assoluto dell’arte fluida perché mi piace cambiare, fare cose diverse e inventarmi modi nuovi, trasformare e unire varie tecniche, ma sicuramente la tecnica Bloom Sheeleart è quella che mi affascina di più ed è anche la più difficile con materiali introvabili in Italia.
Quale è il/la tuo/a artista preferito/a?
Io seguo tantissimi artisti dell’arte fluida. Guardo i loro canali social per imparare e sono alla continua ricerca di altri artisti dai quali poter imparare e prendere idee. Se devo nominare qualcuno in assoluto scelgo Giulie Cutts che mi ha insegnato tantissimo nelle primissime fasi di realizzazione sulle tecniche Flip Cup e Swipe. Un’altra artista che mi ispira tanto sulla tecnica Dutch Pour è Rinske Douna.
Quale è la tua opera preferita?
Ho un’opera preferita si chiama “Cascata” ed è bellissima. È realizzata con i miei colori preferiti e con la tecnica Bloom Sheeleart. E’ assolutamente perfetta! La sto proponendo in vari concorsi d’arte per poterla esporre in diverse location.
Come vedi il tuo futuro artistico?
Spero di riuscire a farmi notare nel mercato dell’arte o da qualche galleria che possa rappresentarmi. Mi rendo conto che è un percorso difficile. Io punto in alto perché la cosa peggiore che possa capitare è scendere in basso, mentre la cosa migliore è raggiungere l’obiettivo!
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